La battaglia contro il Covid-19 va combattuta con tutte le risorse possibili e in tal senso la tecnologia può essere un’arma estremamente efficace se utilizzata con ingegno e organizzazione.
Lo sviluppo di un’applicazione che possa tracciare i contagi e i possibili focolai è stato immediatamente necessario al fine di comprendere al meglio la possibile curva di infezione del coronavirus.
L’ App Immuni è pronta per essere messa a disposizione degli utenti, un progetto a cura di Bending Spoons in collaborazione con il centro medico Santagostino di Luca Foresti. Il governo ha scelto questa applicazione per monitorare la situazione ed avrà un ruolo fondamentale per disegnare un quadro dell’epidemia nelle prossime fasi dell’emergenza.
Dopo un’accurata selezione tra altre 319 proposte, Immuni sfrutterà la tecnologia Bluetooth che permette di comunicare con più dispositivi a breve distanza. “Il contact tracing” permetterà di rilevare se diverse persone siano entrate in contatto a distanza molto ravvicinata, e in caso di positività e di conseguenti contagi si riuscirà a comprendere l’origine di un eventuale focolaio interrompendo la catena.
Chiaramente questo tipo di strategia può essere efficace solo se un gran numero di persone scelgano volontariamente di utilizzare l’applicazione. Le linee guide del software ad ogni modo garantiscono l’anonimato e l’utilizzo delle informazioni di geolocalizzazione al solo scopo di tutelare la salute dei cittadini. L’obiettivo infatti non è quello di tracciare gli spostamenti delle persone o di controllarle, ma semplicemente di comprendere le origini di un eventuale catena di contagi.
Un metodo assolutamente differente è quello applicato in Cina, dove ad ogni cittadino è stato assegnato un QR code, con il proprio storico medico, che delinea quindi lo stato di salute e di eventuale infezione dell’individuo. Ad ogni codice viene dato un colore, verde giallo o rosso: in base al colore di riferimento la persona coinvolta potrà spostarsi in determinati luoghi come metropolitane, ristoranti e negozi. L’utilizzo di “Alipay Health Code” non è ancora obbligatorio, ma in alcune città come Hangzhou è diventato praticamente impossibile spostarsi se non con il proprio codice di riferimento. L’applicazione inoltre comunica direttamente con un databse della polizia locale, dando vita a forti speculazioni sul controllo sociale organizzato anche dopo l’emergenza.
Sarà importante quindi che l’Unione Europea stabilisca dei regolamenti ferrei per tutelare la privacy e i diritti dei cittadini oltre che la salute.