Dopo aver superato il 2020 e la pandemia, il lockdown e tutte le restrizioni che ha portato con se, è arrivato il momento di guardare oltre. Nonostante tutti gli episodi recenti, le persone hanno mostrato un interesse sempre crescente verso l’idea di un futuro green. Non solo ideali ambientalisti, ma un vero cambiamento mentale e di atteggiamenti ha fatto la sua comparsa già nel primo mese del 2021. Lo testimonia il recente report di Nielsen.
Credere in un futuro green, com’è cambiata la mentalità?
Le persone stanno cambiando sempre più velocemente la propria mentalità e le proprie idee, dimostrando di credere fermamente nell’idea di un futuro green.
Secondo il report di Nielsen, infatti, l’81% dei consumatori intervistati ritiene fermamente che le aziende dovrebbero contribuire a migliorare l’ambiente. Una percentuale altissima che comprende non solo le generazioni più giovani come la Z o quella dei Millennials ma anche quelle più anziane che magari vedevano il problema ambientale come un qualcosa di troppo distante da loro.
Anche le stesse aziende stanno cambiando, subendo la pressione dei consumatori e dei governi per essere sia più reattivi nella loro strategia di sostenibilità. Insomma, più le aziende abbracciano la sostenibilità, tante più cambieranno il proprio prodotto e di conseguenza anche il panorama della vendita al dettaglio. I consumatori reagiscono e si evolvono costantemente in questo spazio, diventando così sempre più sofisticati.
Abitudini di consumo
Cambio non solo mentale ma anche di atteggiamenti. Man mano che la loro coscienza ambientale cresce, infatti, si stanno verificando sempre più adesioni ad un’ideologia green. La maggioranza (secondo i dati del report Nielsen, il 73%) dei consumatori afferma che cambierebbe sicuramente o probabilmente le proprie abitudini di consumo per ridurre il proprio impatto sull’ambiente.
I consumatori stanno diventando sempre più consapevoli di ciò che mettono nel loro corpo e sulla loro pelle e sono anche interessati ad acquistare, e talvolta pagando di più, prodotti che allo stesso tempo aiutano l’ambiente. La metà degli intervistati (intorno al 49%) afferma di essere incline a pagare prezzi superiori alla media per prodotti con standard di alta qualità / sicurezza, che i consumatori spesso associano a solide pratiche di sostenibilità. Subito dietro la sicurezza e la funzionalità, i consumatori sono disposti ad aprire i loro portafogli per prodotti biologici (41%), realizzati con materiali sostenibili (38%) o fornire dichiarazioni socialmente responsabili (30%).
Inquinamento e qualità della vita
Secondo l’OMS, nove persone su dieci in tutto il mondo stanno attualmente respirando aria altamente inquinata. Infatti, si ritiene che l’inquinamento atmosferico contribuisca a 4,2 milioni di morti ogni anno. Gli stessi governi di tutto il mondo si stanno rendendo conto dell’impatto dell’inquinamento ambientale, motivati dai costi reali per i cittadini e dal carico economico che impone ai sistemi sanitari, alle infrastrutture di base, alla produzione agricola e allo sviluppo economico. La Banca Mondiale stima che l’inquinamento atmosferico da solo sia costato all’economia globale 5,7 trilioni di dollari nel 2016.
Il futuro green e la sostenibilità
Alla luce dell’analisi prodotta da Nielsen, una domanda sorge spontanea: qual è il futuro della sostenibilità?
Ecco alcune previsioni:
- Il senso di sostenibilità dei consumatori dei mercati emergenti crescerà e i marchi locali punteranno sempre di più sulla sostenibilità per le proprie campagne marketing
- La sostenibilità specifica si trasformerà in sostenibilità personalizzata
- I Challenger Brands cresceranno con la pubblicità socialmente carica
- Le aziende sostenibili cresceranno in influenza
Quello che importa sapere però, è che il futuro green che le nuove generazioni si stanno attivando per realizzare, confidando nella collaborazione della collettività, è più vicino di quanto possa sembrare.