Il Green marketing è l’insieme delle attività che concorrono allo sviluppo, commercializzazione e promozione di prodotti e servizi in grado di generare un minore impatto ambientale in confronto alle offerte sul mercato.
L’ obiettivo a lungo termine di questa tipologia di marketing, è quello di indurre il cambiamento degli stili di vita e la riqualificazione dei consumi, facendo percepire come normale ed accettabile l’alternativa ecologica e, conseguentemente, l’offerta di prodotti e servizi green come attraente e preferibile.
Esattamente opposto, invece è il greenwashing, un’attività svolta da diverse aziende che cercano di far sembrare “verdi” le attività che in realtà sotto la superfice nascondono ben altro.
Proprio per questo, prima di arrivare a raccontare cosa di buono è stato fatto per l’ambiente ci vogliono analisi, obiettivi, risorse e risultati. Quando le campagne di green marketing vengono lanciate, il rischio di incappare in errori grandi o piccoli è dietro l’angolo: solo i brand che condividono reali valori, oltre che pubblicizzarli, riescono a comunicarli in modo appropriato.
Green marketing: le campagna che funzionano
Per fare della responsabilità verso l’ambiente un valore del proprio brand bisogna innanzitutto partire da un’auto-analisi. E’ necessario domandarsi in che misura la propria azienda o attività abbia un impatto ambientale e cosa si potrebbe fare per ridurlo.
Una volta fatta individuati gli obiettivi da raggiungere è fondamentale coinvolgere tutti i collaboratori e i dipendenti nel loro raggiungimento. La coerenza è il primo ingrediente in assoluto del green marketing.
Hai mai visto lo spot della birra Corona “Non c’è posto per la plastica in paradiso”? Una ragazza raccoglie un sacchetto di plastica abbandonato prima di stappare la sua Corona e sorseggiarla con gli amici in un’isola incontaminata che per molti potrebbe assomigliare al paradiso che hanno sempre immaginato.
Corona non avrebbe potuto fare uno spot del genere se non si impegnasse quotidianamente per liberare i mari dalla plastica. E infatti ha una partnership con “Parley for the Oceans”, associazione a difesa degli oceani.
Anche Coop ha girato uno spot denso di messaggi sociali: un carrello ribelle sfugge dal suo parcheggio per avventurarsi in vari scenari con lo scopo di salvare il pianeta. Lo spot finisce con questa domanda: “Può una spesa cambiare il mondo?”
In pochi secondi il marchio ci ricorda che c’è una storia dietro a tutti i prodotti che compriamo al supermercato e che è compito nostro, di chi fa la spesa, scegliere di acquistare prodotti sostenibili.
Già con questi due esempi si riesce a capire quanto è importante per un brand raccontare i suoi ideali e quanto lo sarà sempre di più.
I Brand esperti nel Green Marketing
Oggi uno dei più grandi esponenti del green marketing è Ikea.
Il brand è uno dei più grandi consumatori di legno al mondo e per restituire al pianeta quello che prende ha messo in piedi moltissime iniziative. Ikea punta in primis ad educare i suoi stessi clienti al riuso e a ridurre lo spreco. Promuove l’utilizzo di lampadine a basso consumo, utilizza energia rinnovabile ed ha annunciato che entro il 2030 intende produrre più energia di quanta ne consuma.
Netflix, in collaborazione con il WWF, ha girato una docu-serie intitolata “Our Planet” per mostrare le meraviglie del mondo e sensibilizzare sul tema dei cambiamenti climatici.
H&M ha prodotto una linea di abiti in canapa e lino biologico. North Face ha fatto dei pile con la plastica riciclata. Ovs, non molto tempo fa, ha rafforzato l’impegno per l’ambiente e lanciato il «Green friday». Parte del ricavato delle vendite del Black friday, in collaborazione con Treedom, è stato utilizzato per piantare 3 mila alberi.
Gli errori da evitare nel Green Marketing
Chi ha fatto uno scivolone nel greenwashing è stata invece Coca Cola. Qualche anno fa il brand introdusse la linea Life, le bottiglie con l’etichetta verde: in pratica una Coca Cola fatta anche con la stevia. Le etichette verdi sono state molto criticate, e sono sparite anche in fretta perchè erano l’unica cosa green di quel prodotto. Oltre alle etichette infatti Coca Cola non si era realmente impegnata nel ridurre l’impatto ambientale. Questo per un brand così famoso e universalmente riconosciuto, è stato un enorme scivolone che avrebbe potuto portare con se tantissime ripercussioni.
Ciò che rende difficile una giusta applicazione del green marketing è trovare un equilibrio per raggiungere gli “obiettivi green” mantenendo la competitività sul mercato evitando gli errori di comunicazione.
Ma la cosa positiva è che con il Green Marketing vincono tutti: l’ambiente, il consumatore e l’azienda.
L’aver realizzato un prodotto, oppure sensibilizzato su tematiche ambientali un cliente rende l’acquisto un momento speciale. L’azienda, dopo aver mostrato come si può essere green, passa, la staffetta all’acquirente che si spera farà suo un nuovo stile di vita, quello ecologico.