In Italia pochi e-commerce propongono consegne Green: la sostenibilità ha un prezzo e spesso gli italiani non sono pronti a sostenerlo.
Le consegne rapide sono tra le più scelte e gradite dagli acquirenti: scegli, ordini e ricevi. Spesso in meno di 24/48 ore, come succede per Amazon Prime ma sempre di più per tutti gli e-commerce, anche locali. Attualmente però i consumatori sono molto più interessati alla velocità di consegna piuttosto che alla sua sostenibilità.
Secondo il Salesforce Shopping Index nel 2021 il mercato online crescerà del 58% contro il 17% del 2020.
Nell’ultimo anno, enfatizzato sicuramente anche dalla pandemia, il boom degli acquisti online è stato notevole.
Nonostante la maggior parte degli acquirenti italiani sia consapevole che l’aumento dello shopping abbia un grosso riverbero sull’impatto ambientale solo il 42%, come emerge dai dati di Sendcloud, piattaforma che offre soluzioni logistiche per le aziende di e-commerce,
sono disposti a pagare gli extra per le consegne con zero emissioni.
Rob van den Heuvel, CEO di Sendcloud ritiene che solo mostrando più volte ai consumatori il valore aggiunto delle consegne green si può convincerli a sceglierle.
Spesso infatti il problema nasce dal fatto che anche le più grandi piattaforme di shopping online non propongono opzioni di consegna green, mostrando nei form di acquisto soltanto metodi meno costosi o più rapidi.
E-commerce e Consegne green: come fare?
Gestire ed implementare consegne green ed e-commerce sostenibili non solo è possibile, ma risulta necessario dato l’evolversi dei tempi.
Logisticamente la grande differenza tra acquisti fisici e acquisti online riguarda solamente quello che viene soprannominato “ultimo miglio” della consegna. Entrambe le modalità di acquisto implicano il trasporto di persone e prodotti ma, nel caso dell’e-commerce la consegna degli ordini può essere effettuata in modo molto più efficiente, limitandone l’impronta ambientale.
Le criticità relative alle consegne degli ordini sono due: il numero corposo delle mancate consegne e lo spreco di materiale da imballaggio.
Le consegne mancate aumentano le emissioni di CO2 e il materiale d’imballaggio extra fa diminuire lo spazio all’interno dei furgoni per le spedizioni. Ottimizzare lo spazio di carico renderebbe possibile trasportare più pacchi in meno trasporti.
5 consigli per e-commerce e consegne più sostenibili
Sendcloud, per andare incontro ai rivenditori e mostrargli come ridurre la loro impronta di carbonio, ha consigliato di:
1. Offrire un’opzione ecologica
Forse scontato ma da attuare: molti servizi di consegna garantiscono sostenibilità, ad esempio, scegliendo mezzi elettrici.
2. Ridurre il numero di tentativi di consegna.
Come? Dando ai consumatori più opzioni di consegna, facendogli scegliere quando e dove preferiscono ricevere il pacco.
3. Usare meno materiale d’imballaggio
Quante volte sarà capitato di ricevere un oggetto piccolissimo in un pacco nettamente più grande? Riducendo il materiale d’imballaggio si guadagnerà spazio nei furgoni, si eviteranno gli sprechi e diminuiranno i viaggi.
4. Preferire imballaggi riciclabili
I materiali riciclabili, ad esempio, possono essere riutilizzati anche nei casi di restituzione articoli.
5. Ridurre il numero di resi
In questo modo verranno ridotte nettamente le emissioni di CO2 perché saranno ridotti anche i viaggi per le restituzioni.
Le soluzioni possono sembrare semplici ma bisogna costruire un nuovo modo di comunicarle, trovare quell’equilibrio tra la convenienza e la sostenibilità, non facendola pesare al consumatore.
Serve costruire un ragionamento su una visione d’insieme dove gli acquisti sostenibili superino il consumismo e sdoganino il mito che ciò che arriva prima e costa meno è più conveniente. La sostenibilità ha un prezzo, quello di tutelare l’ambiente e non è un problema ma un’opportunità. Per chi vende e per chi compra.