I dati del WFA (World Federation of Advertiser) indicano che l’80% delle multinazionali ha stoppato le campagne previste per la seconda parte del 2020, adattando la nuova comunicazione e la pubblicità alla situazione legata alla pandemia globale del Coronavirus. 

La pubblicità non perde quindi la sua importanza e la sua forza comunicativa, ma chiaramente i grandi brand devono adattarsi al momento e studiare quali saranno le richieste Post Covid-19.

I settori lavorativi legati alla ristorazione, al turismo, alla cultura e ai trasporti hanno subito danni difficilmente quantificabili e molte aziende avranno la necessità di ripartire comunicando al meglio il proprio prodotto per avviare una ricrescita.

I dati sulla pubblicità

Second i dati di Warc le entrate pubblicitarie hanno avuto un netto calo rispetto a dicembre 2019, con le aziende pronte a ripartire con gli investimenti solo tra 5-6 mesi. I dati indicando tagli di budget del 30-40% .
Ci sono ad ogni modo diversi parametri da considerare legati anche ai messaggi da comunicare ai consumatori. Pur volendo ripartire quando le acque si saranno calmate, difficilmente si potranno veicolare dei messaggi pensati nel periodo precedente al Covid-19.

Alcune aziende invece possono considerare di riutilizzare il budget congelato, in un futuro prossimo modificando però i canali di trasmissione. Basti pensare che l’outdoor advertising secondo uno studio condotto dal Financial Times, sarà il mezzo di comunicazione a subire il danno maggiore. Ed infatti Clear Channel, una delle compagnie di pubblicità OOH più famose ed importanti a livello internazionale, ha perso il 75% del prezzo delle sue azioni in borsa in un solo mese.

Non è da escludere come worst case scenario, la recessione delle attività pubblicitarie nel 2020. Le attività pubblicitarie dei brand sono strettamente correlate al PIL di una nazione e considerando i danni economici che comporterà la pandemia, il rischio è alto.

Ma come organizzare al meglio la ripartenza della pubblicità post Coronavirus?


I dati statistici indicano, in modo incoraggiante, che i maggiori brand internazionali stanno rimodulando la propria comunicazione a prescindere dal budget che sarà investito nella pubblicità.
Sarà importante capire il target di riferimento, con la generazione Z che interagisce principalmente con piattaforme come Youtube e Tik Tok, o i millennials che usufruiscono principalmente di contenuti in streaming.
Sta di fatto che prima o poi, l’economia globale subirà un forte rimbalzo, che farà ripartire tutti i settori a grande velocità e le aziende dovranno essere pronte a mettersi in gioco per rispondere alla grande domanda che verrà fuori. Certo, dipenderà da nazione a nazione, ma sicuramente la soluzione per una ripartenza costruttiva è studiare il mercato per avere pronte soluzioni da lanciare nel momento giusto.