Cambia il mondo. Cambiano le regole.
Il mondo del lavoro è stato colpito da un’onda che ha travolto tutti i settori: qualcuno ha scoperto le potenzialità dello smart working, altri invece hanno dovuto rimodellare completamente il proprio business.

Il settore della ristorazione è quello probabilmente maggiormente colpito, sotto tutti i punti di vista. Il turismo di massa si è completamente fermato, e le nuove norme igienico sanitarie imposte dai governi limitano l’affluenza dei clienti, già spaventati dal rischio di nuovo contagi.

Come si adatta dunque il mondo della ristorazione?

I servizi di Take away e Food delivery rappresentano ormai l’unica possibilità di restare in attività.

Chi era già attrezzato ma non aveva nel suo core business questa pratica, ha modificato in fretta la propria struttura, mentre chi non effettuava consegne a domicilio ha dovuto adattarsi alle esigenze dei consumatori e del mercato.

La sicurezza di tutti resta l’obiettivo principale.

I grandi player del mercato hanno già avviato le “contactless delivery” per garantire le distanze e l’incolumità di corrieri e clienti.

Non tutte le aziende offrivano questo servizio, o erano dotate di un sito dove raccogliere ordinazioni, per cui le operazioni si sono rivelate più complicate del previsto.

Aziende come Just eat e Deliveroo si sono subito attrezzate per offrire agli addetti ai lavori gli strumenti necessari per raccogliere in tempi brevi le prenotazioni, con la possibilità di incassare pagamenti giornalieri.

Nonostante le restrizioni in alcune regioni, le attività sono ripartite con successo ed anche i professionisti della ristorazione di altissimo livello, hanno scelto questo tipo di soluzioni per la propria attività.

Lo chef Eugenio Boer, fondatore del ristorante “Bu:r” ha creato degli appositi box gourmet per le consegne a domicilio, adattando al meglio l’offerta del proprio locale. Chiaramente non tutte le pietanze possono essere trasportate per cui un adattamento dei menu è sicuramente necessario per garantire qualità e gusto.

Tutti possono “permettersi” i servizi di food delivery?

Purtroppo no.
Molto operatori hanno potuto rivolgersi senza problemi ad app come Deliveroo, Glovo, Just Eat e Uber Eats, ma purtroppo non tutte le zone d’Italia sono coperte dal servizio di consegna. Oltretutto i piccoli imprenditori spesso non possono permettersi di pagare i costi associati alle percentuali richieste da queste aziende.
Le alternative di certo non mancano, con diverse applicazioni che permettono agli addetti ai lavori di creare la propria app personalizzata per organizzare le consegne, o piattaforme che consentono di creare un menu digitale da condividere sui social.

Ciò che sappiamo con certezza è che non si può restare disconnessi.

Ogni attività, oggi più che mai, ha la necessità di comunicare online attraverso degli strumenti digitali per non esser tagliata fuori da ogni tipologia di business.