Con l’avvento di tecnologie sempre più all’avanguardia, sono ormai lontani i tempi in cui i videogiochi rappresentavano una passatempo per ragazzini. 

Nell’ultimo decennio il mercato del Gaming ha raggiunto numeri esorbitanti; campionati on line, tornei che riempiono spazi grandi quanto stadi di calcio e montepremi da capogiro, hanno aperto la strada ad un nuovo  mercato che solo negli USA fattura circa 140 milioni di dollari all’anno.

Anche in Italia, pur essendo ancora lontani dai numeri di Stati Uniti e Paesi asiatici, il fenomeno è in forte crescita.

A fare da moltiplicatore è arrivato il Covid-19; ed infatti, da quando le misure di contenimento ci hanno costretto al distanziamento sociale, il videogioco è diventato luogo di rifugio anche per i meno avvezzi.

Costretti a casa, in tanti hanno ritrovato il piacere di riprendere tra le mani un joystick, non solo per ammazzare il tempo, ma anche per tornare ad interagire con l’esterno. 

L’uomo si sa, è un animale sociale e da quando sono stati fermati gli eventi sportivi e le manifestazioni di ogni tipo, i tornei in rete sono diventati una vera calamita.

Con il lockdown le piattaforme di gioco interattivo, hanno visto aumentare vertiginosamente il numero di connessioni. 

In Italia Fortnite è in cima alla lista, soprattutto tra i giovani, ma anche giochi tradizionali come Burraco e Bridge sono tornati in voga portando alla digitalizzazione anche i senior. 

Alla noia, alla necessità di tenersi occupati ed al forte bisogno di socializzare, si aggiunge anche la nostalgia dei migliaia di tifosi che ritrovano nei tornei virtuali il piacere e l’adrenalina della competizione persa da quando gli Stadi di Calcio sono stati costretti a chiudere.

Queste forme di assembramento 5.0, hanno attirato  l’attenzione delle aziende già da prima della quarantena; brand come Nike e Red Bull, per citarne alcuni, presidiano i principali Championships con una efficacissima attività di placement. Con le ultime vicende anche i marchi meno vicini al mercato del Gaming, hanno iniziato ad affacciarsi a questa nuova realtà.  Luis Vuitton è uno di questi; dopo aver realizzato per i Mondiali di Calcio del 2010 e 2014 il baule con il quale venne trasportata la Coppa, è poi sceso in campo con un porta Trofeo per il Campionato di Leages of Legends World, uno degli appuntamenti più importanti per gli appassionati.

Promuovere il proprio brand all’interno di queste competizioni può rappresentare una grande occasione di crescita, ma bisogna fare attenzione ad essere opportuni, posizionandosi nel punto giusto e al momento giusto; disturbare il giocatore interrompendogli l’esperienza di gioco potrebbe avere sul brand e sull’azienda, un effetto boomerang. 

Quindi vale la pena esserci ma attenzione a rispettare giocatore e regole del gioco!