L’ emergenza che stiamo affrontando ci sta spogliando di qualsiasi vezzo, siamo tutti senza filtri, la versione unplugged di noi stessi. È come se tutto ci portasse a ritornare alle origini, quelle più semplici, a pensare a ciò che è strettamente necessario, indispensabile. Fare o preoccuparsi di cose superflue, sembra quasi un’ingiustizia nei confronti di chi soffre e lotta per la vita.

Sorprende quindi, che una rivista come Vogue, abbia deciso di spogliarsi a sua volta di qualsiasi accessorio, per scegliere una copertina total white, un simbolo che potrebbe sembrare a prima vista una resa, ma che nasconde, invece, intenzioni ben più profonde e significative.

Vogue ha sempre avuto una grande influenza nel mondo della moda e su ciò che fa tendenza ed ancora una volta non ha sbagliato, scegliendo un colore che significa tutto e niente, che ha la dimensione dell’infinito, che significa presenza di tutti i colori, ma anche assenza, in questo caso di superficialità ed egoismo, per fare spazio ad una piena coscienza di se e dell’altro. Una semplice cover bianca che si carica di significato, ricordandoci del bianco presente ovunque, soprattutto nelle corsie degli ospedali, nei camici di chi lotta per noi e nelle lenzuola di chi spera che quest’incubo finisca presto. Il bianco può essere il colore delle quattro mura di una casa, che piccola o grande che sia sta stretta a tutti nello stesso modo. È una declinazione dei pensieri, quelli più profondi, che cercano nell’animo di dare un nome a queste sensazioni che ci confondono, che ci fanno sentire spaesati, lasciandoci solo con noi stessi a chiederci perchè pensare di tornare nel mondo ci metta tanta paura.

Un bianco che con l’interpretazione di più di 40 artisti, ha colorato le pagine di Vogue di pura umanità, splendente ed indifesa come forse non era da tempo.