È stata cornice degli scatti più suggestivi e set cinematografico dei film più belli; le hanno dedicato canzoni e ambientato spot, video clip musicali, romanzi. Capitale del mondo, quello occidentale perlomeno, la città di New York, viene da tutti associata al caos, al tram tram, al fermento sociale, culturale, economico.

Sempre in movimento, sempre di corsa, sempre un passo avanti, piena zeppa di miliardi di vite che si incrociano e si intersecano, la Grande Mela, in questa lotta al nemico invisibile, sta pagando il prezzo più alto di tutti.

Essere il centro nevralgico del mondo non ripaga in circostanze come queste e dove si concentrano più vite tanto più disastrose saranno le conseguenze. 

Una New York svuotata, della sua anima, dei suoi luoghi comuni, dei suoi cittadini.

Tutto fermo, tutto avvolto nel silenzio, uno senario inedito, irripetibile.

Il Covid 19 è riuscito oggi dove neanche gli episodi dell’11 settembre erano riusciti, restituendoci uno scenario terrificante raccontato dal regista Spike Lee attraverso una sequenza di immagini che ritrae gli angoli più famosi della Grande Mela in una versione mai vista prima.

Un corto commovente che appare come una vera e propria dichiarazione d’amore del regista sulle note della New York New York di Frank Sinatra.

E, come lo stesso Spike Lee ha dichiarato in un’intervista alla CNN “è doloroso vedere che in quei luoghi non c’è nessuno”…. 

Ma il video vuole essere anche un segnale di speranza e dopo aver celebrato tutto il personale sanitario schierato nella lotta alla Pandemia, il filmato chiude sui newyorkesi, sulla difficoltà di alcune realtà penalizzate come sempre ed anche in questa pandemia, ma anche sull’orgoglio di farcela sempre, come a dire ripartiranno e saranno migliori di prima.