In un mondo ideale, Di Battista la smetterebbe di nascondere i suoi sentimenti e si dichiarerebbe apertamente alla dolce Maria Elena. E invece siamo destinati a soffrire, aspettando un nuovo post di Logo Comune. E non fate quelle facce, perché se non avete seguito questa appassionante storia metafisica siete delle persone senza cuore.
“Meme has changed” semicit. – i social italiani stanno crescendo, sotto una coltre velata generata da pagine geniali come Logo Comune, Karbopapero 900, Fotografie segnanti (che ha integrato adattandosi ai tempi la rubrica “Pandemie Segnanti”) e Oznerol, dove la realtà incontra la vaporwave, e i politici si sfidano a Mario kart e Call of duty.
Politica e meme un nuovo fenomeno del web
La sfumatura italiana dei Dank meme, che ci mostra una realtà tanto bizzarra quanto ironicamente vicina alle vicende politiche/sociali odierne. Messaggi velati che raccontano in maniera sottile e mai volgare le mirabolanti e grottesche avventure politiche dei maggiori esponenti dei partiti italiani. Si ride di gusto e in maniera raffinata, soprattutto quando gli accostamenti alla cultura pop sono talmente azzeccati che risultano essere credibili. Del resto questa è la funzione dei meme, imitare o prendere spunto da qualcosa di già esistente per esprimere un concetto, un’idea che si propaghi nella cultura di massa, anche per quanto riguarda la politica.
Chi non si appassionerebbe se Beppe Grillo decidesse di lasciare il Movimento 5 stelle per sposare una nuovo “movimento” di intrattenimento su Twitch, o se Vittorio Feltri leggesse “Il giornale” che titola in prima pagina: “Spider-man: eroe o minaccia?”
Questo mondo parallelo vive e inizia a prendere piede tra le pagine dei social, costruendo una community che eleva il meme a qualcosa di più di un semplice testo a caratteri cubitali su un’immagine. Riuscire a destrutturare le mode e i dibattiti politici mostrandone la vera faccia. Esasperare un concetto, o uno slogan elettorale per mostrarne la vera natura illusoria.
Qualcuno potrebbe confondere questi meme con le Fake News, ma in realtà si discostano totalmente da quel tipo comunicazione che fa prevalentemente disinformazione su commissione. La rete in realtà ha ampliato quello che Enrico Ghezzi ha creato con Blob, il celeberrimo programma di Raitre, facendo un collage di suoni e immagini che la televisione propone da 30 anni.
Una piccola rivoluzione che speriamo porti consapevolezza verso un nuovo modo di fare satira, attirando anche coloro che hanno poco interesse verso la politica, ma sono intrigati dalle contaminazioni vaporwave-pop dettate dalla fantasia dei creativi.