Poste Energia, una delle principali aziende italiane nel settore dell’energia, ha recentemente lanciato una nuova campagna pubblicitaria incentrata sull’aspetto “green” del proprio operato. Tuttavia, secondo alcuni analisti, questa campagna pubblicitaria ha delle evidenti caratteristiche di greenwashing.
Ed è per questo che l’Associazione Consumatori Utenti (ACU) e il ClimateAid Network hanno presentato una richiesta formale all‘Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) affinché intervenga in merito. Secondo le due organizzazioni, la pubblicità di Poste Italiane è ingannevole ai sensi del codice del consumo, in quanto la comunicazione commerciale deve sempre essere basata su dati veritieri, pertinenti e scientificamente verificabili, soprattutto quando vengono dichiarati o evocati benefici di carattere ambientale o ecologico.
La campagna pubblicitaria di Poste Energia
“Un’offerta 100% sostenibile” e la testimonial, Mara Venier che si poggia ad una lampadina che emette luce verde.
Analizzando la nuova campagna pubblicitaria di Poste Energia, si può facilmente riscontrare un uso improprio di alcune terminologie, come 100% sostenibile. Oggigiorno è ancora quasi impossibile poter avere dei processi 100% sostenibili, quindi da qui si iniziano a creare già dei dubbi. Uno dei principali punti di critica riguarda la percentuale effettiva di energia rinnovabile fornita da Poste Energia. Mentre l’azienda sostiene di essere impegnata nell’utilizzo di fonti di energia pulita, la maggior parte della loro produzione energetica è ancora basata su combustibili fossili, come il gas naturale. Inoltre, le politiche di Poste Energia per la produzione di energia non sembrano essere allineate agli standard più rigorosi del settore per la sostenibilità ambientale.
Altra cosa da notare è che la campagna si concentra sull’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, come il sole e il vento, per generare elettricità pulita. Le immagini idilliache di parchi eolici e pannelli solari creano un’atmosfera di sostenibilità e rispetto per l’ambiente.
Ma, a conti fatti, vi è un’assenza di dati concreti e verificabili sulle riduzioni effettive di emissioni di CO2 ottenute. Mentre l’azienda afferma di ridurre l’impatto ambientale, non fornisce prove tangibili dei risultati raggiunti. Questo solleva dubbi sulla trasparenza delle azioni di Poste Energia e sulla coerenza tra le loro affermazioni e la realtà.
Il greenwashing nel settore dell’energia
Il fenomeno del greenwashing è sempre più diffuso nel settore dell’energia, poiché le aziende cercano di sfruttare la crescente domanda di soluzioni sostenibili da parte dei consumatori. Tuttavia, è fondamentale che le aziende operino in modo trasparente e autentico, al fine di mantenere la fiducia dei consumatori. Il greenwashing non solo inganna i consumatori, ma danneggia anche le aziende che effettivamente si impegnano in pratiche sostenibili.
La campagna pubblicitaria di Poste Energia, con il suo focus “al 100%” sull’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia, potrebbe suscitare l’interesse dei consumatori desiderosi di fare scelte sostenibili.
Giuseppe d’Ippolito, cofondatore di ClimateAid, afferma che Poste Italiane non è certo un caso isolato in Italia e in Europa in termini di greenwashing. È noto che numerosi annunci pubblicitari abusano dei termini “green” e “sostenibilità” . Attualmente, l’Europa sta lavorando a una direttiva specifica per contrastare il greenwashing, che mira a introdurre norme a tutela dei consumatori per una migliore informazione entro la fine del 2023.
.
Inoltre sottolinea che ClimateAid ha cercato di adottare un approccio preventivo contattando Poste Italiane per segnalare le presunte pubblicità ingannevoli, ma non ha ricevuto risposta. Di conseguenza, hanno deciso di presentare un reclamo all’AGCM. La speranza è che questa iniziativa possa contribuire a contrastare le pratiche di “green marketing” adottate da molte aziende, che alimentano la disinformazione e portano i consumatori a credere che un’azienda operi in modo più sostenibile di quanto effettivamente faccia.
L’obiettivo è quello di promuovere la trasparenza e garantire che le aziende agiscano in maniera autentica e responsabile nel settore della sostenibilità. Solo attraverso un’informazione accurata e onesta, i consumatori possono prendere decisioni consapevoli e sostenere veramente le aziende che si impegnano a ridurre l’impatto ambientale.