Divenuti famosi ormai in tutto il mondo, i volti rappresentati nelle opere di Jorit, sono contraddistinti da un profondo realismo, dai messaggi di natura sociale e da quei segni rossi, quasi come cicatrici, riprodotti sulle guance dei soggetti dipinti e che sono simbolo nella cultura africana del passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta e l’accettazione nella propria comunità.
Jorit è un writer italiano che opera dal 2005 principalmente nella città di Napoli e nelle sue zone limitrofe. La militanza politica di Jorit e i suoi graffiti hanno sempre camminato sulla stessa strada, talvolta in quei volti da lui riprodotti sono nascoste delle frasi, dei messaggi che sottolineano la scelta e l’importanza del personaggio che si è voluto riprodurre.
Le sue opere rappresentano i volti dell’umanità da Ahed Tamimi, la giovane attivista palestinese che si è prodigata per i diritti del suo popolo e del suo Paese, a Ilaria Cucchi che con forza e determinazione ha lottato per la giustizia di suo fratello Stefano morto nel 2009, sono tante le persone che nel tempo ha scelto di omaggiare.
C’era da aspettarselo che questa volta ad essere ricordato e da lui rappresentato ci fosse
George Floyd, l’afroamericano ucciso dalla polizia a Minneapolis lo scorso 25 maggio 2020 e
che ha scatenato grandi proteste negli U.S.A.
“Time to change the world” è la scritta che accompagna il volto di Floyd dipinto a Napoli nel quartiere di Barra.
Un’opera che vuole rappresentare la lotta al razzismo ed un messaggio, quello di cambiare il mondo, di farlo ora, di farlo presto perchè il pianeta che vogliamo consegnare ai nostri figli e il tempo che ancora abbiamo a disposizione non debba essere fatto di macerie e cuori pesanti ma che ci sia l’amore tra i popoli, il rispetto e la cura verso gli altri.
Credits Immagine Copertina: @lagentedinapoli